Redazione obbligatoria del Bilancio di Sostenibilità: cosa sapere
Novità in arrivo per ciò che riguarda la redazione del bilancio di sostenibilità.
A partire dal 2024, con un ampliamento progressivo negli anni 2026 e 2027, è diventata obbligatoria la redazione del bilancio di sostenibilità, per tutte le aziende che rientrano nei parametri citati all’interno della direttiva riguardante il D.L 6 settembre 2024, n. 125.
Bilancio di sostenibilità: gli ultimi aggiornamenti
Secondo quanto emanato dalla Direttiva UE 2022/2464 pubblicata il 16 dicembre 2022, che va a rivedere e modificare la precedente Direttiva UE 2013/34, relativa all’obbligo di “comunicazioni di informazioni di carattere non finanziario” da parte di aziende di grandi dimensioni, si fa presente che la rendicontazione societaria di sostenibilità (Corporate Sustainability Reporting Directive – CSRD) sarà obbligatoria per un numero crescente di aziende nei prossimi anni.
Questa normativa segna un passo importante verso una maggiore trasparenza e responsabilità ambientale, obbligando le imprese a rendere pubbliche le loro strategie e i risultati in termini di sostenibilità.
Vediamo cosa prevede la normativa nel dettaglio e quali sono gli ultimi aggiornamenti in previsione del 2025 e 2026.
Bilancio di sostenibilità: per chi? quando?
I criteri presi in considerazione saranno, in sintesi:
Per il 2025
Aziende quotate, nonché banche ed enti assicurativi con almeno due dei seguenti requisiti:
- 500 dipendenti in media occupati durante l’esercizio
- Stato patrimoniale >25 mln €
- Fatturato >50 mln €
Per il 2026
Grandi imprese con almeno due seguenti requisiti, e PMI quotate:
- Numero medio di dipendenti >250
- Stato patrimoniale >25 mln €
- Fatturato >50 mln €
L’obbligo si applicherà anche a tutte le imprese non europee che realizzano ricavi netti superiori a 150 milioni nell’UE e che hanno almeno un’impresa figlia o una succursale nell’UE che supera queste soglie.
Redazione obbligatoria del bilancio di sostenibilità: cosa deve contenere
Saranno più di 6.000 le PMI italiane, ed oltre 50.000 aziende in tutta Europa, che verranno impattate dalla direttiva.
La Direttiva ha come obiettivo quello di dare una maggiore rilevanza ai temi ESG, imponendone la rendicontazione all’interno della relazione finanziaria annuale, eliminando la possibilità di pubblicare tali dati in una relazione separata. Inoltre, viene richiesto che la rendicontazione sia fornita in formato digitale XHTML e che prima della pubblicazione, questa sia sottoposta ad assurance; rafforzandone l’attendibilità, in maniera similare a quanto accade con la revisione dei bilanci economico-finanziari di esercizio.
Nel dettaglio, il bilancio di sostenibilità, dovrà contenere informazioni su:
- modello di business e strategie aziendali in materia di sostenibilità;
- ruolo assunto dagli organi di amministrazione relativamente alla governance dei temi ESG;
- rapporti con gli stakeholders ed impatto di questi in ambito di sostenibilità;
- criteri e approcci utilizzati nella gestione dei rischi;
- descrizione della due diligence in tema ESG;
- utilizzo di standard di rendicontazione europei uguali per tutte le aziende in funzione della grandezza e del fatturato.
La CSRD prevede che le informazioni siano auditate e quanto più dettagliate possibili, essendo sempre conformi a standard e framework di sostenibilità rigorosi. Viene richiesto inoltre di evidenziare il concetto di doppia materialità.
in conclusione
In ELMI crediamo che il tema della sostenibilità, oltre che un obbligo di legge, sia fondamentale per il consolidamento della Green Reputation dell’azienda e per garantire una gestione sana e sostenibile dei processi aziendali.
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